Sensori capacitivi per un rilevamento affidabile

Leuze propone i suoi sensori capacitivi, adatti anche in ambienti molto polverosi o con un’elevata presenza di sporco. Trovano impiego in numerosi ambiti, dal monitoraggio del flusso dei materiali alla protezione da overflow e il riconoscimento di perdite

di Vittoria Ascari

Da quasi 50 anni Leuze sviluppa, produce e commercializza sensori per l’automazione industriale. In questo settore trovano largo impiego i sensori capacitivi, che permettono di riconoscere in modo affidabile pressoché tutti i materiali. L’azienda afferma che coi suoi sensori capacitivi si può rilevare ad esempio anche il livello di riempimento di liquidi o di materiale sfuso a contatto diretto con il materiale, o attraverso una parete del contenitore non metallica, ed eseguire il controllo della completezza.

Soluzioni che trovano impiego in molteplici ambiti industriali

Oltre al posizionamento di oggetti, altri campi di applicazione particolarmente rilevanti sono il monitoraggio del flusso dei materiali, la protezione da overflow e il riconoscimento di perdite, ad esempio nell’intralogistica e nell’automazione di laboratorio. Il controllo del contenuto durante l’imballaggio del prodotto e il controllo dell’altezza delle pile anche in caso di stampe riflettenti rappresentano valide possibilità di impiego nell’ambito del packaging. Nella sfera del controllo della presenza, i sensori capacitivi riconoscono praticamente tutti i materiali e anche le superfici riflettenti senza errori. Il funzionamento di questi sensori è affidabile e sicuro anche in ambienti molto polverosi o con un’elevata presenza di sporco. Varie forme e portate elevate completano la gamma di prodotti Leuze: il suo impiego è indicato praticamente in ogni ambito applicativo dell’automazione industriale. Infatti, grazie al grande assortimento di sensori optoelettronici, induttivi e a ultrasuoni, Leuze consente di trovare soluzioni adatte a tutte le richieste di riconoscimento da un unico fornitore.

Sensori capacitivi cilindrici, cubici, PTFE e IO-Link

Descriviamo nel dettaglio l’offerta Leuze. Nei sensori capacitivi cilindrici, la forma compatta è utilizzabile universalmente per svariate operazioni di riconoscimento. A scelta è disponibile un alloggiamento di plastica, acciaio inox o metallo. Per requisiti chimici più elevati, si può richiedere anche una variante in PTFE (teflon). La possibilità di regolazione della portata di riconoscimento consente un uso molto flessibile di queste varianti. I sensori capacitivi cubici in plastica con elevato grado di protezione sono disponibili in vari formati, ad esempio per il riconoscimento di perdite o come sensori per tubi. La possibilità di regolazione della portata dei sensori consente un funzionamento ottimale nonostante la dipendenza dal tipo di materiale. I sensori capacitivi PTFE sono particolarmente resistenti e dotati di alloggiamento in teflon. Sono adatti a elevate sollecitazioni chimiche dovute, ad esempio, all’uso di detergenti. Infine, i sensori capacitivi IO-Link: per un’elevata trasparenza del processo non bastano gli stati di commutazione e i dati attuali del sensore. Il dispositivo dispone di un’interfaccia IO-Link che consente l’ottimizzazione del processo, anche nell’ottica dell’Industria 4.0.