Capitale umano e formazione al centro del secondo pacchetto Impresa 4.0

di Renato Uggeri, Presidente Onorario G.I.S.I.

Lo scorso Dicembre il Governo ha ulteriormente rafforzato gli strumenti di Impresa 4.0 stanziando altri 10 miliardi di euro nel triennio 2018-2020 tra decreto Fiscale, legge di bilancio 2018 e fondi perenti del Ministero dello Sviluppo Economico.
Fra le misure previste, la proroga di iper e super ammortamento per 7,8 miliardi. Sul versante degli investimenti in capitale umano e competenze sono stati stanziati 250 milioni per il credito di imposta per la formazione su tecnologie 4.0, e 95 milioni per incrementare il numero di studenti degli Istituti Tecnici Superiori. Accanto a ciò, l’istituzione del Fondo per il capitale immateriale con oltre 300 milioni, il rifinanziamento della nuova Sabatini con 330 milioni e del Fondo di Garanzia per le pmi per 830 milioni (nel decreto fiscale). Infine, il Piano straordinario Made in Italy con 230 milioni per aiutare le aziende a diventare competitive sui mercati esteri. Innovazione, formazione e internazionalizzazione sono state riconosciute quindi come leve fondamentali per sostenere l’industria e creare benessere sociale e occupazione. Il Ministero dello Sviluppo Economico ha espresso “grande soddisfazione”, sottolineando come sia stato scelto di confermare e rafforzare gli investimenti del pacchetto Impresa 4.0 con particolare riguardo alla formazione e al capitale umano. Purtroppo però, come spesso avviene nel nostro Paese, alla qualità delle decisioni non ha fatto riscontro la tempestività dei provvedimenti accompagnatori, con il rischio di vanificare l’accesso ai fondi soprattutto da parte delle imprese più piccole e meno “attrezzate” sul piano burocratico. Le istituzioni hanno infatti inviato solo a metà Dicembre la documentazione ufficiale per poter eseguire le pratiche varie relative al 2017 entro la fine dell’anno (modello perizia giurata e analisi tecnica). Un lasso temporale di pochi giorni, quindi, per di più in periodo natalizio.